L’uomo da sempre ha voluto attestare la sua presenza, il suo esistere, il suo io.
Sulle rocce e nelle grotte, nel periodo preistorico i graffiti, le figure, le mani sono l’espressione di questo desiderio di distinguersi e di appartenere. “Sono stato qui”, il proprio nome con la data, lo scarabocchio, l’incisione gli succedono nel periodo storico quando l’uomo inventa la scrittura. La simbologia della nostra presenza apre campi enormi alla fantasia umana.
Nel caso in questione, cioé il cammino, non potevano mancare simboli ed attestati che certifichino l’appartenenza o il compimento dell’itinerario. Nel periodo medievale erano d’uso i simboli dei tre pellegrinaggi: la conchiglia (pecten) per Santiago, le due chiavi incrociate per Roma, le palme per Gerusalemme. Ma ogni santuario aveva i suoi segni distintivi ed i pellegrini li mettevano ben in evidenza per far conoscere che erano stati li’ e farsi riconoscere in quanto tali.
Nascono i simboli e nascono subito i mercanti di falsi. A Compostella le autorità sono obbligate a lasciare la conchiglia, comprata o raccolta davvero alla fine del pellegrinaggio sulle spiagge della Costa da Morte nel Finis Terrae, solo come simbolo da esporre, e a rilasciare un certificato di avvenuto pellegrinaggio che permettesse ai pellegrini di ritornare con prova certa alle loro dimore,
le cosiddette lettere probatorie, già nel secolo XIII. Queste lettere sono all’origine della “Compostela”.
Nel periodo moderno la credenziale, che funziona da lasciapassare per avere l’utilizzo degli albergues pellegrini e come testimonianza, tramite i timbri, del percorso compiuto, permette di ottenere un certificato finale, laico o religioso, del cammino compiuto.
Santiago di Compostela con la sua Compostela ad limina Sancti Jacobi o il certificato laico, emessi dall’oficina del peregrino dopo aver verificato i 100km finali percorsi a piedi o i 200km in bici.
Finisterre e Muxia con la fisterrana e muxiana, emesse dalle municipalità locali.
Roma con il testimonium nelle due versioni: “ad limina sancti petri” e “ad limina apostolorum Petri et Pauli”, rilasciato da vari enti ed associazioni, tra cui l’Opera romana pellegrinaggi, dopo aver percorso almeno i 140km finali a piedi o 400km in bici.
San Miniato basso con il suo attestato di passaggio, rilasciato da Mario Giugni alla Misericordia, testimonia che si sta percorrendo la via Francigena e serve anche a contabilizzare e verificare chi percorre questa via.
Altri paesi e santuari in tutto il mondo rilasciano certificati di passaggio o di presenza, come il Ministero del Turismo Israeliano nel caso della Terra Santa.
IL CAMMINO DI SANTU JACU-SANTIAGO IN SARDEGNA
Anche noi, amici del cammino di santu Jacu-Santiago in Sardegna, ci siamo resi conto che ci servivano strumenti semplici come il Testimonium per poter contabilizzare le presenze sul cammino, conoscere chi viene a percorrerlo e dare un attestato che sia un ricordo ed una testimonianza dell’avvenuto cammino.
Abbiamo prodotto e rilasciamo tre certificati nei comuni di Mandas (Testimonium Mandarensis, come attestato di passaggio), Sant’Antioco (Testimonium sancti Antiochi) e rilasciamo anche un Testimonium sancti Jacobi per chi percorre il Cammino di santu Jacu-Santiago in Sardegna
Per ottenerli, bisogna rivolgersi ai nostri referenti per la credenziale referenti per credenziali 2024
Buon cammino in terra sarda!