STATISTICHE PELLEGRINE
Premessa: quando si parla di dati di frequentazione dei cammini, normalmente a quasi tutti vengono in mente gli ultimi 100km del camino francès in estate, la corsa al posto letto e gli albergues affollati…
In effetti, reperire dati sulla frequentazione dei diversi cammini in Europa non é cosa facile, perché , aldilà di chi ha l’abitudine di maneggiare le cifre, spesso troviamo numeri che di vero hanno solo il carattere trionfalistico di chi deve vendere qualcosa o giustificare i milioni di euro spesi in convegni, banchetti e agenzie di pubblicità, più i rimborsi spese, oppure il sogno ad occhi aperti di chi vorrebbe che la realtà corrispondesse già alle sue aspettative.
*Mi sia concesso di restare con i piedi per terra e di vedere sulla base di dati reali di passaggio-pernotto l’effettiva portata dei vari cammini e di fare quindi un confronto su scala europea per verificare il lavoro svolto negli anni da chi li ha promossi.
*I dati permettono anche di verificare se un ostello-albergue sia vivibile economicamente, dia lavoro, o se invece debba essere sovvenzionato da enti pubblici e gestito da loro dipendenti, dato in gestione a figure miste (coop, negozianti, associazioni ed altro) oppure se debba restare nell’ambito del volontariato di persone e/o gruppi locali.
– Quanto costa aprire un ostello? Quanto costa mantenerlo aperto e curato? A che prezzo fatturare la prestazione fornita? Quanti pernottamenti sono necessari per andare in pareggio? Quanti per guadagnarci da vivere?
*L’esperienza negli altri paesi europei é varia, come pure la legislazione, e molto spesso é diversa da regione a regione, ma alcune cose sono accertate :
1) su tutti i cammini, dai primi alloggi di fortuna si passa via via, in tempi più o meno lunghi, ad un’offerta diversificata per tipo e prezzo
2) esiste una stretta correlazione tra prezzo e frequentazione
3) solo una minoranza di persone percorre più di 300km, come vedrete dai dati sottostanti.
– Ne risulta che ogni cammino deve essere dotato di alloggi diversificati :
1) accoglienze in famiglia, in canonica, in palestre e/o saloni comunali per i gruppi, a donativo o sotto i 10€ per il pernottamento;
2) in ostello pubblico o privato a prezzi non superiori ai 10€ per il solo posto letto;
3) in strutture turistiche come i b&b, agriturismi e case vacanza da 25-35€;
4) in hotel ed altro per le fasce alte.
* Appare chiaro che se un cammino dispone solo di alloggi a prezzo medio alto (da 25€ in su), sarà percorso per brevi tratti e solo da chi se lo puo’ permettere, perché andiamo su media spesa superiore a 75€ al giorno con i pasti ed il viaggio di andata e ritorno.
* Mentre invece un cammino dotato di alloggi a basso costo (tra i 5-10€ per intenderci), con cucina fruibile, aprirà spazi per una più ampia frequentazione e più lunga percorrenza.
– Ma bisogna anche tener presente che, tranne per i pensionati e inoccupati che hanno del tempo “libero”, i periodi di ferie per andare sui cammini sono ristretti dalla settimana ai 15-20 giorni…
– E quindi la scelta di quale cammino fare dipenderà anche da altre valutazioni personali e/o derivanti dal passaparola favorevole. – Come dipende anche dal mito e dall’attrazione esercitata da quell’itinerario nell’immaginario individuale e collettivo, perché il cammino é anche un sogno, un’avventura… senno’ che cammino é ?
I CAMMINI IN FRANCIA
L’istituzione dei sentieri d’escursione (GR grande randonnée-PR petite randonnée), numerati e gestiti da ente apposito (dal 1977 la FFRP- federazione francese di escursione pedestre) che li apre con l’aiuto di volontari, li marca, cartografa e intrattiene con manutenzione regolare, seguendo regole precise, é dovuta in gran parte alla riduzione dell’orario di lavoro per i salariati, che “libera tempo” per andare altrove, dalle città verso le campagne conseguente alla ripresa economica del secondo dopoguerra. Anche se esistevano già dei percorsi di trekking, sarà il maggio francese del ’68 che generalizzerà quello che era un fenomeno marginale di pochi appassionati e vagabondi. Sempre più persone si mettono in cammino e si diffondono gli itinerari di escursionismo, come il GR5 da nord a sud lungo le Alpi, il GR20 in Corsica o il GR10 da costa a costa sui Pirenei francesi.
Con la rinascita del mito jacobeo, alcuni GR diventano anche vie di Santiago (come la via Podiensis GR65 ad esempio, parte francese della più vasta Oberstrasse proveniente dal nord dell’Europa) ed altri sono costruiti ex novo (come la via del piemonte pirenaico GR78). Per quello che ci riguarda, prenderemo in esame i GR che sono usati come cammino in Francia e verso gli altri paesi. Ho preso i dati di alcuni punti nodali obbligati di passaggio, come esempio di percorrenza, tipo Saint Jean pied de port-Garazi.
Arrivano a saint Jean pied de port all’accueil degli amici del cammino:
1) dalla via del Puy en Velay (la più frequentata, ma in caduta libera per i prezzi in ascesa) : da 18.000 persone nel 2014 a 14.000 nel 2015 (di cui arrivano poi a Santiago circa 3600). Sono contate in diversi punti con “trappole speciali” che devono essere calpestate sul sentiero e registrano il passaggio di persone, ma anche di animali…
2) dalla via di Vézelay : 900 circa (dal punto di partenza di Vézelay circa 216 persone arrivano poi a Santiago)
3) dalla via di Tours-Paris : 1000 circa (da Tours e Parigi, punti di partenza, circa 130 persone arrivano poi a Santiago)
4) dalla via del piemonte pirenaico: 500 (da Lourdes arrivano a Santiago circa 350 persone, molti italiani che arrivano li’ in aereo o treno e questo spiega l’alta percentuale sul totale di Compostelas rispetto agli altri cammini francesi)
NOTA: L’accoglienza di saint Jean pied de port é punto di arrivo per chi ha camminato in Francia. Molti francesi si fermano li’ o al massimo si fanno la tappa pirenaica fino a Roncisvalle, cosa confermata dai dati dell’oficina de peregrinos di Santiago per nazionalità. E’ punto di passaggio per chi prosegue il suo cammino e punto di partenza di chi sceglie di iniziare da li’ (circa 31.000 persone arrivano poi a Santiago).
* I dati complessivi forniti, essendo venuta a mancare la commissione di volontari che analizzava per bene le schede, non sono più “certi” e quindi i 45000-50000 pellegrini “censiti” non compaiono poi da nessuna parte… O bisogna desumere che 20000 persone circa passano solo a prendere la credenziale, a curiosare, oppure fanno solo un pezzetto o mollano poi il cammino per ragioni varie… – L’esempio di saint Jean é tipico dello sviluppo dell’affluenza internazionale sui cammini. Se prima del 2007 disponeva solo di 4 ostelli e di un tugurio, ed in periodo di grande afflusso bisognava alloggiare le persone al collegio Mayorga e poi per terra nel palazzetto dello sport, dal 2009 aprirono ostelli a bizzeffe, qualcuno dei vecchi realizzo’ una forte plusvalenza, vendendo il suo. I nuovi si misero a scannarsi per avere clientela e qualcuno già pena…* La ragione é molto semplice: sono finiti i tempi dei pellegrini che si accontentavano di poco, di locali in cui erano ammassati a decine, con un solo bagno, spesso sporco e infestato di chinches. – Quando pagavi donativo o 3€, poteva andare bene, ma quando ti fanno pagare 10-20€ per le stesse cose…
– Ora hai la scelta di alloggi puliti, spaziosi, con orari larghi… e senza cerberi a dirti quello che devi fare, con cucina o ristorante per la mezza pensione. * La nuova massa pellegrina é quella del mito veicolato dai mass-media, ma é anche quella del trasporto zaini, del percorso breve e comodo, dell’ostello=hotel con tutti i servizi… e nessuno glielo puo’ impedire, perché vengono da lontano e sono turigrinos (turisti peregrinos).
– I pellegrini alla vecchia maniera sono una minoranza e, da quello che vediamo, anche a loro non dispiace essere alloggiati bene, in ostelli puliti e spaziosi, in cui si possa riposare, perché “camminare stanca”! * Anche Roncisvalle ha dovuto rivedere la tipologia di alloggio, aprendo di nuovo un albergue serio e riservando il vecchio enorme granaio da 140 posti letto con due sole docce e due bagni al periodo di folla estiva e i prefabbricati ai ciclisti.
-Gli altri punti di passaggio e di partenza importanti sono il Somport (via d’Arles e camino aragonès) e Hendaye-Irun (via del litorale, camino del tunel, camino norte costa).
* Oloron sainte Marie: via d’Arles : 600 persone (di cui 500 censite a Oloron sia in ostello che all’ufficio del turismo dall’incaricata, i quali seguono sia la via d’Arles verso il Somport che la via del Piemonte verso saint Jean pied de port (200 arrivano poi a Santiago)
* Per il Col del Somport abbiamo i dati di passaggio di circa 700 (perché spesso timbrano solamente e cominciano subito a scendere) e poi il dato di Jaca dell’albergue municipale (forniti dall’ospitalera), di 4500 persone (compresi i turisti).
* Per Hendaye-Irun il dato dell’albergue de peregrinos é di circa 4800 persone a cui vanno aggiunte quelle che hanno dovuto pernottare all’ostello della gioventù nei periodi di chiusura dell’albergue (circa 200, dicono).
PREZZI e TIPO di ACCOGLIENZA
– I prezzi vanno dal donativo (sempre più raro) ai 10€ nei gites d’étapes fino ai 15-20€ per accoglienza in famiglia (spesso con mezza pensione), ai 35-40€ nei gites privati con mezza pensione. – La struttura di accoglienza é diffusa su tutti i cammini e molto diversificata per la via del Puy, che é il cammino più frequentato, soprattutto dai francesi che lo fanno a pezzi ogni anno, anche con supporto di agenzie di viaggio per gruppi. Un riscontro personale : stanno diminuendo gli ostelli pubblici, per motivi di bilancio, ed aumentano i privati che, grazie alla mezza pensione, guadagnano abbastanza, utilizzando anche degli ospitaleri volontari. Le strutture aperte meno di 6 mesi all’anno, con meno di 15 letti, godono di agevolazioni fiscali e, nei casi di associazioni, di esenzione da tasse. Lo sviluppo di una rete (non pubblicizzata su alcune vie) di accoglienze in famiglia a donativo (o a 20€ con cena e colazione) permette di avere un supporto reale, laddove l’alloggio non c’é o pratica prezzi da turisti (vedi via di Vézelay, via del Piemonte, cammini in Provenza). Chi fa accoglienza in famiglia non é fiscalmente soggetto a imposte, se non é un’attività principale.
Nessun cammino, a parte la via del Puy, supera le 1000 presenze, anche se sono “aperti” da anni, con segnatura e pubblicità dell’itinerario.
I CAMMINI IN SPAGNA E PORTOGALLO
* Anche se la Spagna puo’ vantare, già dal periodo franchista, una rete di sentieri di gran recorrido (li usavano anche per andare in montagna a fare riunioni clandestine i repubblicani ed autonomisti), é solo con l’azione di alcuni gruppi intellettuali (Los Pazos di Estella dal 1962, don Elias Valiña dal 1965 e con gli studenti di Santiago dal 1980, ed alcuni altri) che si cominciano a strutturare di nuovo i cammini per Santiago con le famose frecce gialle, la credenziale, degli alloggi poveri, le associazioni di amici del cammino (20 già nel 1987), con in evidenza il camino francés.
– L’esplosione dell’affluenza su questo cammino ha provocato e provocherà la rinascita e la spinta a riemergere dalle nebbie del passato (o dalla volontà di pochi), anche di altri cammini, nuovi e antichi. * La Galizia comunque rimane, come struttura organizzata di alloggi a donativo pagante e di gestione, prima pubblica ed ora privata, affidata prima alle fedelissime di Fraga Iribarne ed ora a società miste con uso crescente di hospitaleros volontari, un esempio di riutilizzo delle vecchie scuole di paesi svuotati dall’emigrazione e di urbanismo da cammino, da cui ne deriva una frequentazione massima per tutti i cammini da 100km circa nella regione.
– (NDR: in Italia le case Anas o i caselli di ferrovie dismesse vengono lasciati cadere in rovina, spesso).
* Ci si chiede che cosa spinge la gente a venire a camminare gli ultimi 100km, dato che spesso sono su asfalto, affollati e privi di cose particolari da vedere, se non é il “mito jacobeo”, il pezzo di carta dell’oficina del peregrino ed il sentimento di appartenenza ad un gruppo o ad una “moda” (“c’ero anch’io…”).
PARTENZE E ARRIVI
L’oficina del peregrino di Santiago concede il pezzo di carta (la compostela religiosa o laica) a chi ha fatto almeno gli ultimi 100km, basta che abbiano due sellos per tappa presunta (per i ciclisti 200km). 262.000 persone
* La cosa importante che emerge nell’analisi dei suoi dati é che solo il 4% ha percorso più di 1000 km (circa 10.000 persone all’anno). * Mentre invece il 50% ha percorso i famosi ultimi 100km (circa 135.000 persone) e circa 65.000 persone tra i 101 e 300 KM, cioé più di tre quinti delle persone fanno meno di 300km, compresi i ciclisti. – Questo significa che la maggioranza dei pellegrini sta sui cammini tra i 7 e 14 giorni, con spesa inferiore ai 25€ al giorno.
NB: E’ mia opinione personale che se gli alloggi sui cammini spagnoli fossero al livello di prezzi francesi (e ci stanno arrivando) la risultante sarebbe il crollo della frequentazione fuori dalla Galizia. Ed alcuni indizi, come la chiusura e la messa in vendita di molti albergues lungo il camino francès e la Plata, me lo sta confermando.
Vediamo i dati per i principali cammini (in ordine di frequentazione).
1) Camino francés : arrivano a Santiago e sono censite + di 170.000 persone. Provenienti : 1) da saint Jean pied de port 31.000; 2) da Roncisvalle 7.400 (dato in calo); 3) da Pamplona 4.640 (in calo); 4) da Puente la reina 150 + quelli del camino aragones 4.500 (in calo); 5) da Burgos 3.600 (in calo); 6) da Léon 11.500 (in calo); 7) da Astorga 6.000 (in calo); 8) da Ponferrada 8.400; 9) dal Cebreiro 10.350 (in calo); 10) da Sarria 67.400 (ultimi 100km) in aumento;
2) cammino portoghese : 43.150 censiti a Santiago nel 2015 (nel 2016 saranno più di 51.000). Provenienti : 1) da Lisboa 2060 in aumento; 2) da Fatima 176; 3) da Porto 13200 in forte aumento; 4) da Valença-Tuy 19.500 (ultimi 100km) in forte aumento.
3) cammino del norte: circa 15.830 censiti a Santiago. Provenienti da Irun-Hendaye 4500 (in calo); da Bilbao 1230; da Santander 1154; da Gijón-Avilés 1450; da Ribadeo e dintorni 2000; dagli ultimi 100km: circa 3000
4) via plata e sanabrés: circa 9220 censiti a Santiago, in calo- da Sevilla 2300 in calo; da Zamora 427 in calo; da Salamanca 560 in calo; da Orense 2850 in forte calo
5) cammino primitivo: circa 11470 a Santiago (raddoppiati)- da Oviedo 7000 forte aumento; da Lugo 3070 forte aumento
6) camino inglés: 9250 censiti a Santiago (raddoppiati)
7) camino aragonés : dal col del Somport a Santiago circa 524 censiti, in calo; da Jaca a Santiago circa 140 censiti, in calo. NB: circa 4.500 persone sono censite a Jaca (questo cammino arriva al Francés a Puente la Reina).
8) camino de Madrid : circa 520 censiti (sbucano poi sul camino francés a Sahagun)
9) camino del tunel di san Adrian o vasco del interior : circa 600 censiti, che raggiungono poi il camino francés a Burgos o santo Domingo de la calzada
10) cammini catalani : circa 450 (arrivano poi al camino francés in Navarra-Rioja)
11) cammini mozarabi : circa 400, che raggiungono poi la via della Plata
12) via de Baiona o del Baztan: circa 200 arrivano a Pamplona (camino Francés)
NOTA FINALE: a parte il camino Francés, nessun cammino ha più di 5000 persone che lo facciano per intero, anzi questo é ancora oggi l’obiettivo per molti responsabili associativi e di cammino… * Ai prezzi attuali della notte in albergue e con i costi fissi presenti, solo le strutture di alloggio che hanno più di 2500 presenze possono permettersi di restare aperte, anche usando degli hospitaleri volontari. Senno’ devono ricorrere ad aiuti pubblici o di associazioni, alla vendita di prodotti derivati, o vengono dati in gestione al bar-hostal del paese… oppure se la cavano facendo loro da bar-ristorante, anche senza licenza.
* Per mia esperienza diretta (in strutture piccole, medie e grandi), il pellegrino rappresenta 8-10€ di costo reale per “l’albergatore”, alloggiato in branda, nutrito in cena e colazione, fornito in acqua calda e carta igienica. Ma il pellegrino pagherà da 6 a 10€ di posto letto, da 3 a 6€ di colazione, da 8 a 12€ di cena, da 3 a 5€ di lavatrice, da 1€ in su ogni bevanda, da 1€ in su la mezz’ora su internet e via andare…Fate voi i conti di quanto rende… (NDR: in media 15€ netti in cassa).
*Salvo casi eccezionali di donativo reale per alloggio e cena comunitaria, il donativo obbligatorio prefissato si é ormai esteso dappertutto, anche in Galizia, dove le cifre di fatturato fanno talmente gola (da 500.000€ al milione di euro annuali per tappa) che spuntano albergues come funghi per cercare di spartirsi la torta e anche molti albergues della Xunta sono dati in appalto a privati…
I CAMMINI IN ITALIA
Anche se storicamente i sentieri di trekking e le vie storiche sono presenti da decenni (sentiero Italia-progetto del secolo scorso, e via Francigena- itinerario culturale europeo dal 1994, per fare due esempi) ad opera di alcuni appassionati e di qualche istituzione, é chiaro a tutti che il loro sviluppo é fermo ai primordi o addirittura abbandonato.
* Il difetto del localismo che guarda solo il proprio ombelico?
* L’esterofilia tipica italiana che manda 22.150 pellegrini in Spagna ed un migliaio appena in Italia?
* La mancanza di un tracciato unico, di alloggi a basso prezzo e buona qualità?
* La mania italiana di fare tanti progetti in aria, aspettare i soldi che piovono dal cielo e poi spenderli in megastrutture, che resteranno chiuse per mancanza di altri fondi per tenerle aperte… e quindi mancanza di frequentazione?
* Il protagonismo e la sopraffazione di certuni che considerano loro proprietà personale vie e cammini che sono patrimonio di tutti?
* L’inerzia, la delusione, la disillusione, lo scoramento, il distacco, di molti che si stufano di dover battagliare per avere dei cammini, come ci sono in altri paesi, e vedere che i fondi disponibili vanno in pranzi, convegni, carta patinata e rimborsi spese? Invece che in strutture di alloggio e segnaletica efficiente?
– Quando nel 2000, in occasione del Giubileo, la Chiesa decise di far aprire accoglienze povere in tutte le parrocchie della via francigena per favorire l’afflusso di “peregrini a piedi” a Roma, con alcuni amici camminanti ci dicemmo che forse era venuto il tempo di poter camminare su percorso organizzato anche in Italia. Venimmo, i posti erano belli, anche senza tracciato segnato; valeva la pena di consigliare il cammino italiano a tutti gli stranieri che ce lo chiedevano ed agli italiani che lo aspettavano. – Nel 2001 quasi tutte le accoglienze parrocchiali non furono più disponibili ed erano più le porte in faccia che l’ospitalità, e già erano in corso guerrricciole tra vecchi e nuovi “proprietari della francigena”, con strappamenti di segnali ed insulti reciproci.
– Chi faceva riferimento a strutture ecclesiastiche si dovette rendere conto che all’Opera romana pellegrinaggi poco importava dei pellegrini a piedi in confronto a quello che facevano entrare nelle casse le migliaia di turisti in pullman, treni e aerei, con i pacchetti del “turismo religioso” di Liborio Andreatta.
– Si aggiunsero anche intimidazioni e scomuniche a chi si fosse azzardato a operare senza il consenso dei presunti “capoccia”, come hanno sperimentato tutti quelli che hanno costruito o rimesso in luce i cammini italiani.
– Fino all’arrivo dei fondi europei che avrebbero visto la spartizione di posti e fondi tra centrodestra e centrosinistra, l’appalto di soggetti informatici per un tracciato “ministeriale” diverso dai tracciati preesistenti, l’entrata in campo di banche e comuni e regioni, di GEIE vari a succhiare soldi per quattro paginette web o fiere mercato come il JOSP. * I soliti progetti megagalattici, come l’uso e la trasformazione in ostelli delle case Anas, si sarebbero fermati a un esempio (no, anzi, due). I soldi sarebbero stati spesi in altro e restava solo la giornata annuale sulla via francigena… * Eppure, di fondi europei per gli itinerari culturali ce ne sono in abbondanza!
* Risultato: la frequentazione e quindi lo sviluppo correlato delle accoglienze ed infrastrutture é rimasta a livelli di un qualsiasi cammino minore.
DATI STATISTICI DI PASSAGGIO SULLA VIA FRANCIGENA di Sigerico
dal Gran san Bernardo: passano circa 500 persone
a IVREA: 522 nel 2013, ma conteggiano anche turisti
a SANTHIA’ : 160 nel 2013 (non é punto tappa unico e la compilazione delle schede di presenza sono lasciate alla buona volontà di chi alloggia in ostello, tanto che a settembre 2016 dichiara 516 pellegrini (a luglio erano 283), ma il responsabile “pensa” che ne siano passati 1.500….)
* VERCELLI (Billiemme e Ostello nuovo) : punto tappa unico: nel 2012 sono 339+43 – nel 2013 sono 522 (circa 600 totali considerando anche quelli che arrivano dalle varianti del Moncenisio e Monginevro, di cui il 40% stranieri, in prevalenza francesi). Nel 2016 circa 800 nel nuovo ostello ben tenuto da hosvol e soci dell’associazione, più 200 ancora a Billiemme, cioé circa 1000 in totale
A Soprarivo (traghetto del Po) : da 65 nel 2007 a 525 nel 2012 (conferma il 40% di stranieri)
A FIDENZA : 750 nel 2013
A VALPROMARO : ostello 310 – tappa intermedia, quindi il dato é da aggiungere a Lucca o Pietrasanta
A LUCCA : circa 1600 tra la Misericordia e l’ostello
A ALTOPASCIO : dicono 1670 nel 2016 nella nuova foresteria
A FUCECCHIO : circa 500 nell’ostello da aggiungere a san Miniato
A SAN MINIATO BASSO : dati Misericordia: 1200 nel 2015 (c’é anche un altro alloggio in città alta)
Da GAMBASSI : 1489 nel 2013, di cui 1091 italiani (dati forniti da Laura, ostello sigerico) e tra gli stranieri 180 francesi
SIENA: dice suor Ginetta 3450 nel 2016
Ponte d’Arbia: altrettanti
RADICOFANI : 2200 don Elia
ACQUAPENDENTE (san Rocco 400 circa e san Lazzaro 600) va aggiunto Proceno
CAMPAGNANO : circa 2500 tra gruppi parrocchiali, scout e singoli, dice don Renzo
LA STORTA (tra le suore e la parrocchia): circa 800 nel 2013 di cui la maggioranza sono gruppi scout e parrocchiali (c’é anche l’ostello Maripara di Formello di cui non abbiamo i dati)
ROMA : rilascio del testimonium: “I pellegrini che giungono a piedi a Roma rappresentano solo una minima parte: negli ultimi dodici anni ci sono stati richiesti e abbiamo consegnato circa 4000 Testimonia, con una media di circa 300 all’anno” dice il cardinale Angelo Comastri, Arciprete della Basilica di San Pietro.
Conclusioni: dal punto di vista della frequentazione sui vari cammini, ci sono gli esempi di raffronto ormai storici: della Galizia strutturata centralmente, con alloggi a prezzo fisso, menù a prezzo fisso, prestazioni omogenee e offerta privata complementare. Della Francia in cui solo il tracciato é centralizzato e tutto il resto é lasciato ad associazioni di volontari, privati, strutture municipali e parrocchiali.
Per i cammini italiani e per la Francigena in particolare, se ne deduce che si dovrebbe investire in :
° Alloggi pubblici strutturati in ogni posto tappa (20-24km), da almeno 25 posti letto, gestiti da associazioni locali, cooperative, privati, dipendenti pubblici fissi o saltuari; dotati di servizi fondamentali, puliti e tenuti in ordine, con orari di apertura, prezzo fisso max 10€, e con responsabili dell’alloggio e della cassa.
° A questi si possono affiancare (e lo faranno di sicuro, se la frequentazione aumenta) delle strutture private, canoniche, familiari, come in Francia, che diano un tocco più personale all’accoglienza dei pellegrini e camminanti. ° Una segnaletica unica che rispetti le regole internazionali (cambi di direzione, conferma, consolazione-bidirezionale-unico colore e unica sigla- segnatura nei centri urbani-eliminazione dei tratti su strade nazionali e provinciali).
Nota finale: Se altre vie e cammini italiani arriveranno prima della Francigena a questa evoluzione mista, avranno uno sviluppo pari o superiore a quello dei cammini iberici, dato che quasi tutti sono cammini brevi in zone specifiche, ciascuno con la sua particolarità, e quindi ben adattati ai gusti della stragrande maggioranza dei frequentatori, cioé max 15 giorni di cammino, spese contenute di viaggio e di percorrenza. Quello che accadrà, non posso predirlo, ma solo augurarmi che le persone coscienziose sappiano operare per lo sviluppo di cammini “veri” e aperti a tutti.
Buon cammino, Flavio Vandoni
PS: per aver costruito il Cammino di santu Jacu in Sardegna con questi crismi e senza nessun finanziamento, posso ora dire che il nodo della questione é davvero quello degli alloggi a basso costo che fanno da volano alla frequentazione e differenziano poi l’accoglienza, favorendo l’apertura di altri tipi di alloggio, la ristorazione ed il commercio in genere. Già ora siamo ai livelli numerici di pellegrini-camminanti della via Francigena e con un valore aggiunto molto alto per la presenza forte di stranieri e continentali, quindi assolvendo il ruolo che ci eravamo proposti di spinta allo sviluppo delle zone interne sarde. Grazie dell’attenzione, flavio vandoni